Nell’interminabile diatriba tra amanti del caffè e fanatici del tè, quest’ultima bevanda sembra acquisire un ruolo sempre più centrale in cuci­na, mentre l’altro appare relegato a qualche angolo buio della dispensa. Dopotutto, le proprietà antiossidanti del tè verde sono ormai accertate e, per quelli che hanno poca memoria riguardo a simili benefìci per la salute, ricordiamo che, sulla base di prove recenti, il tè verde sarebbe superiore alla semplice caffeina dal punto di vista della termogenesi e, forse, addirittura nella lotta contro il grasso.

In tre occasioni distinte, 10 uomini sani di 25 anni, nella media sia per le condizioni di salute che per il peso, sono stati esaminati dopo aver assunto un estratto di tè verde (50 mg di caf­feina e 90 mg di gallato di epigallocatecina), solo caffeina (50 mg) oppure un placebo. Questi integratori venivano assunti tre volte al giorno, a colazione, pranzo e cena. I parametri rilevati nelle 24 ore erano quelli relativi al dispendio energetico, al quoziente respira­torio (QR) (per rilevare il tasso di eliminazione del grasso) e l’e­screzione di azoto e catecolamine attraverso le urine. Rispetto al placebo e alla caffeina, il consumo dell’estratto di tè verde ha prodotto un incremento significativo del 4% del di­spendio energetico nelle 24 ore. Con un apporto gior­naliero di 2.000 calorie, senza aumento o perdita di peso (equilibrio energetico), un incremento del 4% si tradurrebbe approssimativamente in una differen­za giornaliera di 80 calorie che, in un anno, potrebbe­ro significare un calo ponderale di 3,5-4 kg.

Rimane da verificare la natura di tale calo di peso che, se­condo lo studio citato, riguarderebbe il grasso. Il tè verde, a diffe­renza della caffeina, ha prodotto un calo del QR nelle 24 ore. Sen­za addentrarci nei meandri di complicate spiegazioni biochimiche, accontentiamoci di dire che un calo del QR significa che si brucia più grasso e meno carboidrati.

Per quanto riguarda il possibile meccanismo che produce l’incremento del tasso metabolico e dell’ossidazione dei grassi, dipende da un qualche tipo di interazione tra la caffeina, le cate- chine del tè e la norepinefrina, un ormone che stimola fortemen­te il metabolismo. E’ interessante notare che l’estratto di tè non ha prodotto alcun aumento della frequenza cardiaca.

In conclusione, è senz’altro consigliabile aggiungere il tè ver­de all’elenco di cibi desiderabili e utili, che possono contribuire alla prevenzione del cancro, svolgere un’azione antiossidante e aiutare a realizzare l’aspirazione ad avere un fisico asciutto.

Che aspettate?